Dal primo di dicembre è on line la Carta dei servizi del Difensore civico: un utile supporto per la cittadinanza laziale per conoscere anzitutto la figura del Difensore civico, quindi le sue prerogative e il modo in cui tali compiti istituzionali di questa figura possono essere utili alla cittadinanza. Una ulteriore iniziativa del Difensore civico del Lazio, dott. Marino Fardelli, per facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi resi dalla figura istituzionale da lui ricoperta.
La Carta si apre infatti con la descrizione della figura del Difensore civico, quindi dei suoi compiti e dei suoi poteri, ma anche con un paragrafo dedicato a ciò che il Difensore civico non può fare, in modo da non ingenerare equivoci nell’utenza che ritenesse di far ricorso al suo ausilio.
Una parte è dedicata invece al Regolamento 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, anche noto come GDPR (General Data Protection Regulation) che ha innovato la materia della protezione e del trattamento dei dati personali (il Regolamento europeo, come è noto, è un tipo di atto di diretta applicazione all’interno degli ordinamenti nazionali, quindi opera nel nostro sistema normativo alla stregua di una legge nazionale).
Quindi, la Carta entra nel vivo della descrizione dei singoli procedimenti di competenza del Difensore civico, esaminati uno per uno in tutti i loro passaggi. La principale fonte di competenze del Difensore civico è data tuttora dalla legge 241 del 1990 che stabilisce il principio della trasparenza della Pubblica amministrazione, cosicché le ipotesi di diniego o differimento dell’accesso agli atti da parte dei cittadini costituiscono materia per eccellenza del Difensore civico. Ma anche il D.lgs. 33 del 2013, istituendo l’accesso civico generalizzato, ha dato ulteriori competenze al Difensore civico.
La penultima parte della Carta è dedicata a fornire al cittadino tutti i contatti utili per mettersi in comunicazione con questo organo della Regione Lazio, che ha sede presso il Consiglio regionale, in via della Pisana 1301.
La parte conclusiva contiene i rimandi alla legislazione, con le normative di interesse sia nazionali che regionali, sulle quali spicca il richiamo allo Statuto della Regione Lazio e alla legge istitutiva del Difensore civico, la legge regionale n. 17 del 1980.