Il caso della settimana

Un cittadino coinvolto in un procedimento penale chiede l’accesso agli atti: il Difensore Civico accoglie il ricorso e il Comune gli trasmette la comunicazione che in precedenza aveva inviato solo alla scuola.

Il Difensore Civico della Regione Lazio è stato chiamato a intervenire in merito a un ricorso presentato da un cittadino coinvolto in un procedimento penale connesso a una denuncia in ambito coniugale.

Il caso riguardava il rifiuto, da parte di un Comune, di fornire copia della comunicazione inviata alla scuola frequentata dai figli del ricorrente, relativa a una misura cautelare adottata dall’Autorità Giudiziaria nei suoi confronti.

La richiesta di accesso era motivata dal desiderio di comprendere i contenuti e la proporzionalità della comunicazione stessa, soprattutto in vista delle difficoltà riscontrate dai nonni paterni – genitori del ricorrente – nell’accompagnare i nipoti a scuola.

A fronte del diniego iniziale da parte del Comune, il cittadino si è rivolto al Difensore Civico ai sensi dell’art. 25 della Legge 241/1990. Dopo un’attenta valutazione, il Difensore ha accolto il ricorso, ritenendo legittimo il diritto di accesso del cittadino agli atti amministrativi che lo riguardano e che non risultano coperti da segreto istruttorio.

Il Comune ha dato seguito immediato alla decisione del Difensore, trasmettendo al ricorrente la comunicazione originariamente inviata all’istituto scolastico.

L’intera vicenda si è conclusa senza compromettere in alcun modo la sicurezza della persona denunciante né quella dei minori coinvolti.

Il cittadino ha successivamente formalizzato un sentito ringraziamento all’Ufficio del Difensore Civico.

 

Nota:

Il Difensore Civico non si schiera né con la parte denunciante né con quella denunciata, ma tutela il diritto di ogni cittadino – anche se sottoposto a un procedimento penale pendente – a conoscere gli atti amministrativi che lo riguardano, nel rispetto della legge e della riservatezza altrui.