Alla fine di luglio 2024 si è rivolto al Difensore civico un cittadino tunisino che dichiara di aver ricevuto una proposta di lavoro a Roma, risiede nel territorio provinciale di essa, ma non ha potuto ancora accettare la proposta non avendo ottenuto il permesso di soggiorno, con la pratica giacente presso il Commissariato locale, dopo 15 mesi dalla presentazione della domanda.
In seguito alla segnalazione da parte del Difensore, la Questura di Roma ha informato che la pratica è in via di definizione entro 40 giorni presso il predetto Commissariato locale.
Il caso dimostra che, pure nei casi in cui la potestà del difensore civico di intervenire nei confronti delle autorità locali, anche statali come i commissariati di polizia, è limitata dall’art. 16 della legge 127 del 1997 (come il caso del citato cittadino tunisino) – il quale chiarisce che il Difensore non può intervenire per procedimenti che attengono alla pubblica sicurezza – è tuttavia possibile svolgere un ruolo positivo di cooperazione istituzionale che porta spesso buoni frutti.